” La concimazione verde”: il sovescio

Effettuare le buone pratiche agricole ha contribuito nel corso dei secoli a preservare le risorse ambientali ed a creare un’ampia diversità di habitat e specie. Queste pratiche, però, negli ultimi decenni si erano un pò perse, ma oggi hanno ritrovato centralità. Si tratta di azioni che devono essere rispettose delle norme, dell’ambiente, della società ed attente nella gestione delle risorse primarie.

Tra tutte queste attività rientra anche il sovescio: l’interramento di piante o di parti di piante (coltivate sulla superficie) allo stato fresco allo scopo di arricchire il terreno di elementi nutritivi e di sostanze utili alla sua fertilità ed alla sua struttura; diciamo una sorta di “concimazione verde” attività tipica di aziende agricole biologiche come la nostra Agricola Celentano.

Il sovescio è pratica agronomica antica e rinnovata che presuppone il ricorso a specie vegetali diverse tra loro che concorrono a riequilibrare le naturali relazioni che insistono tra il terreno e l’organismo vegetale e quindi il microbiota. L’obiettivo è basato sulla produzione di una importante biomassa sia ipogea che epigea; le leguminose garantiscono l’azoto fissazione e le graminacee la presenza di fibra lunga e sottile, a tutto vantaggio della coltura consociata e, grazie alla capacità di esplorare il suolo in profondità, aumentano l’orizzonte di suolo utile. La presenza delle brassicacee consente sia il controllo di eventuali nematodi presenti sia un ottimale decompattamento del suolo grazie all’importante sviluppo radicale.

Tra le colture che più sono usate per il sovescio, o all’interno dell’avvicendamento colturale, ci sono le colture miglioratrici (prati di graminacee, prati di leguminose, leguminose) o da rinnovo (bietola, patata, pomodoro, fava, fagiolo). Una di queste leguminose è proprio il favino

Insieme alla concimazione di è la semina di un misto di veccia, favino ed avena: l’avena, una graminacea, cresce più velocemente delle altre e spinge le sue radici in profondità nel terreno offrendo alle leguminose protezione dal freddo invernale e supporto per la crescita, mentre veccia e favino fissano l’azoto atmosferico e daranno poi copertura al suolo durante la primavera e l’inizio dell’estate.